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6 cose che non sopporto nei testi per il web

Che piaccia o meno, gran parte della nostra vita di relazione si basa sulle parole, siano esse pronunciate a voce-nei dialoghi diretti- siano esse trasmesse in forma scritta attraverso le lettere o le più moderne e-mail.

Scrivere bene è una dote che non è comune a tutti e questo è un dato assodato, ma se su questo fronte siamo tutti d’accordo credo, altra storia è per la scrittura nel web: negli ultimi anni, grazie soprattutto alla enorme diffusione di strumenti di visibilità online gratuiti -come ad esempio le piattaforme di blogging- molte persone hanno iniziato a cimentarsi nella stesura di testi sugli argomenti più disparati.

scrivere sul web

In questo post vorrei raggruppare alcune delle cose che personalmente, quando indosso la veste di web-reader, mi piacciono meno e a volte riescono persino ad infastidirmi, ma che purtroppo sono ormai di uso comune nei testi di molti webwriter:

1. LA DATA. La data. La data. Quando facciamo una ricerca online, sui principali motori di ricerca ci vengono forniti dei risultati che come saprete non sono in ordine cronologico (per fortuna!) ma in ordine di pertinenza con la ricerca che abbiamo effettuato. In mancanza quindi di un testo pertinente e recente, Google ci mostra il risultato più pertinente possibile, anche se non proprio recentissimo; personalmente mi è capitato di trovare in buone posizioni, siti o blog vecchi anche di qualche anno. Poco male… se Google stima che quelli siano i risultati migliori che possa offrirmi pescando nella rete, allora ci credo! Ma, se io entro speranzosa in un sito/blog alla ricerca di una notizia, pretendo di avere la possibilità di capire QUANDO è stato inserito il testo, quanto meno per orientarmi e capire se le informazioni sono davvero troppo datate per quello che serve a me.

2. I LINK. Nei testi per il web, inserire dei link di approfondimento per fornire al lettore una risorsa esterna nella quale poter trovare più dettagli, è sicuramente una pratica molto apprezzata dai lettori ma spesso è un’arma a doppio taglio e ora vi spiego perché. Innanzitutto mi infastidisce molto quando il link non si apre in una nuova scheda, ma in quella corrente, perché se sono immersa in una ricerca complessa a volte non me ne rendo conto, continuo la navigazione seguendo magari anche altri link e poi spesso non riesco a tornare al punto di partenza e allora sono costretta ad andarmelo a ripescare nella cronologia di navigazione. I testi che non sopporto sono quelli molto brevi, che nei punti cruciali però-invece di fornire una spiegazione della questione- chiudono il discorso in modo lapidario con bel link di approfondimento. STOP. E allora rimango con l’amaro in bocca perché se da una parte (se sono fortunata) seguo un link che mi dà le risposte che cercavo, dall’altra mi infastidisce che il sito da cui ero partita e su cui quindi riponevo le mie speranze, mi abbia “cacciato via” così di fretta, senza nemmeno spendere qualche riga per cercare di passare al lettore le informazioni del caso.

3. ADESENSE TESTUALI. Ho capito che permettono di racimolare un po’ di soldini, ma almeno assicuratevi che la pubblicità adsense (soprattutto se parliamo di quella testuale che è difficilissima da nascondere), non sia di intralcio agli utenti nel bel mezzo della loro lettura: già è difficile nel mare del web farsi trovare, ma se i navigatori che vi trovano, devono pure lottare col pc per nascondere a pubblicità e poter leggere… allora c’è qualche problema!

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4. MUSICA. Anche se avete un blog che parla di strumenti musicali o di tecniche di yoga, non è tollerabile che finché i visitatori sono intenti alla lettura, vengano assaliti da una musica (pacevole o fastidiosa che sia) che impiegano in media 1 minuto a spegnere (la media è personale 🙂 , so che si può far meglio, ma comunque nessuno scende di solito sotto i 10 secondi!!)

5. IMMAGINI NON PERTINENTI. Adesso c’è un po’ la moda di cercare immagini d’effetto (io adoro il disegno e la fotografia quindi sono la prima a cercare immagini belle), ma a volte devo ammettere che ci sono dei siti o blog che allegano ai loro contenuti delle immagini che davvero sono fuori contesto. Sono d’accordo che è difficile spesso, specie se l’argomento è tecnico o già molto discusso online, trovare delle immagini di qualità o che si differenzino da quelle già viste, ma dare troppo spazio alla fantasia può non essere positivo per il nostro sito/blog. A volte infatti mi capita di mettermi alla ricerca di immagini riguardo ad un certo argomento, e di essere attirata -mentre faccio la ricerca ad esempio in Google Images- da una immagine particolare; immediatamente quindi vado a ricercare la fonte da cui è presa e se riconosco che è stata utilizzata per un argomento totalmente diverso, l’impressione che ho non è di certo buona!

6. NON CITARE LA FONTE! Questo è un fatto imperdonabile, che urta particolarmente i nervi quando online si trovano articoli o testi molto ben fatti, che citano un discorso, libro, autore, semplicemente mettendo fra virgolette l’estratto. Non solo è una mancanza di rispetto nei confronti di chi possiede la proprietà culturale dell’estratto, ma anche nei confronti del lettore, a cui viene a mancare un dato importante nel bel mezzo della lettura.

Questa naturalmente è la mia lista personale, ma potrebbe allungarsi potenzialmente all’infinito!

Adesso sono curiosa, a voi cosa infastidisce? 🙂

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