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Un saluto e un abbraccio dalla tua Piazza Grande

4 Marzo: il giorno della sua nascita, il titolo di una delle sue canzoni più belle ed ora -oggi- il giorno dell’ultimo saluto al grande artista che è stato.


Bologna oggi si ferma per un giorno, per andare a far visita -l’ultima che avrà modo di fare- a quel piccolo uomo che ha reso grande il nome della città, che ha reso orgogliosi gli abitanti della città di essere bolognesi, come lui, Lucio Dalla.

Scomparso improvvisamente giovedì scorso, mentre si trovava in tour in Svizzera, Lucio Dalla se n’è andato in punta di piedi, ma il vuoto che ha lasciato nella sua città e nei cuori degli italiani ha creato un eco che si preannuncia senza fine.

Quando Dalla, con la sua coppola scura, la barba lunga e la sua aria da bambino triste, intonava per la prima volta 4 Marzo 1943 al Festival di Sanremo del 1971, io non ero ancora nata, eppure quella canzone fa parte dei ricordi della mia vita; ricordo chiaramente che le sue canzoni hanno accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza, eppure … quanti anni avevano quei pezzi all’epoca, quando io ero piccola?! Quindici almeno, forse venticinque, eppure in casa mia si ascoltavano ancora, facendo girare per la millesima volta il nastro rovinato delle stesse audiocassette.

E’ incredibile come a volte si possa avere un ricordo così nitido di certi episodi, di certe persone, nonostante quelle storie e quelle persone non le abbiamo davvero mai vissute né viste. Così è per Lucio Dalla e per le sue poesie, sì poesie, perché ogni sua canzone era il racconto di un pezzo di vita-che fosse la sua o quella di una persona che aveva incrociato la sua strada e che l’aveva colpito.


Straordinaria era la sua capacità di comporre testi e melodie, nel senso letterale della parola ovvero realmente fuori dal normale ed è per questo che Lucio, con quella sua faccia da canaglia, il look originale e la flemma di un poeta, è riuscito a ritagliarsi un posto nella memoria di tutti: di quelli che i suoi successi li hanno seguiti di persona e di quelli che, come me, li ricordano perché qualcuno non ha mai smesso di ascoltarli. Ed è proprio questa sua eredità che ha spinto moltissime persone a postare frasi di affetto su Twitter, Facebook e a condividere video su youtube, ma ciò che è significativo più di ogni post e di ogni parola di affetto, sono le più di 60.000 persone scese in piazza Maggiore, grazie a lui nota a tutti anche come Piazza Grande.

Non solo lacrime quindi, non solo frasi struggenti, ma è un vero sentimento di gratitudine per l’artista e l’uomo che spinge gli Italiani a radunarsi attorno alla Basilica di San Petronio, per quello che non è l’ultimo saluto a Dalla, ma solo un arrivederci, un arrivederci alla prossima sua canzone che ascolteremo in radio o a casa.

Grazie Lucio,

Serena Rigato

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