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Rich Snippets: Ecco come usarli a tuo vantaggio

Uno degli argomenti messi da rilievo al Convegno GT (al quale sono andata per la prima volta questo anno, motivo per il quale ringrazio Michele in particolare e Prima Posizione in generale) è l’importanza della reputazione personale nel web. Il posizionamento del brand avrebbe infatti lasciato uno spazio sempre più grande alle persone dietro al marchio.

Nel web questa è una tendenza che si è sviluppata molto prima per una serie di fattori, come il fatto che molte persone lavorano come freelance o hanno fondato delle società che, all’inizio, contavano con il solo imprenditore nell’organico. In più, le modalità di interazione nei vari blog, social e forum impongono in un certo modo l’identificazione dei contenuti con un certo nome e cognome o nickname, il ché contribuisce alla crescita del brand personale piuttosto che a quello aziendale.

Penso il trend sia positivo e da approfittare, come hanno esposto i giovanissimi Paolo Dello Vicario e Matteo Monari di Seopoint, soprattutto nella pubblicazione sul web di contenuti originali, tramite i rich snippets, ovvero i risultati arricchiti.  Questi hanno una doppia utilità: in primo luogo aiutano al motore di ricerca a capire non solo da chi è stato pubblicato il contenuto, ma anche molte caratteristiche di questo come il formato – video/immagine/testo- o la sua natura –evento/notizia/recensione-  In secondo luogo, gli utenti possono più facilmente identificare la fonte di un articolo X e valutarlo in funzione delle sue necessità di informazione (il collegamento con i profili di Google+ degli autori sono, secondo me, una via da sfruttare per tutti quelli che condividono informazioni di valore sul web), o decidere se il contenuto mostrato per una certa pagina è sufficiente da indurlo a farci click.

L’indicizzazione di questi contenuti nella forma rich snippet, avviene attraverso l’uso nel codice della pagina di un linguaggio di markup (tag specifici) in forma prevalentemente di microdati, che non è visibile agli utenti ma che aiuta i motori di ricerca a fornire per ogni query dei risultati più strutturati o ampliati. Riprendo qui l’esempio di Schema.org (il quadro creato da Google, Yahoo! E Bing  per standardizzare le formule che indichino ai motori le caratteristiche del contenuto) che mi sembra molto chiaro nello spiegare il perché dell’importanza di questo markup:

(…) i tag html dicono al browser come mostrare l’informazione contenuta in tale tag. Ad esempio,  <h1>Avatar</h1>  dice al browser di mostrare “Avatar” con il formato assegnato all’H1. Questo tag però, non da alcuna informazione su cosa significhi la parola “Avatar”, che potrebbe fare riferimento ad un film di successo in 3D o a un tipo di foto di profilo-questo fa che per i motori di ricerca sia più difficile mostrare intelligentemente contenuto rilevante all’utente. L’utilizzo di mark-up permette ai motori di ricerca di capire l’informazione all’interno dei siti web e di fornire risultati più ricchi con l’obiettivo di semplificare agli utenti il trovare informazione pertinente sul web.”

Vediamo un esempio pratico adatto al periodo, ovvero un frammento di pagina semplice (e fittizia) sui miei dolci preferiti del Natale in Spagna, i polvorones 🙂

<body>

<div itemscope itemtype=”http://schema.org/Recipe”/>

<h1>itemprop=”name”>Polvorones</h1>

<img itemprop=”image” src=”polvorones.jpg”/>

<ul>

<li>Origini: <span itemprop=”country”>Spagna</span></li>

<li> Tipo: <span itemprop=”recipeCategory”>Dolci</span></p>

<li> Tempo di preparazione: <span itemprop=”prepTime”>45 minuti</span></p>

<li> Ingredienti:

<ul>

<li><span itemprop=”ingredients”>Ingrediente 1</span></li>

<li><span itemprop=”ingredients”>Ingrediente 2</span></li>

<li><span itemprop=”ingredients”>Ingrediente 3</span></li>

</ul></li>

</ul>

<h2>Preparazione:</h2>

<p><span itemprop=”recipeInstructions”>Contenuto della ricetta. Mica ve lo scrivo, segretto della nonna!</span></p>

</div>

</body>

Itemscope indica che il contenuto del div farà riferimento alla categoria scelta sotto il quadro di Schema.org. Gi elementi itemprop indicano al motore di ricerca la significazione del testo incluso nel tag.

Voglio farvi notare che l’inserimento di questo linguaggio di markup sul sito è condizione necessaria ma non sufficiente perché Google mostri i vostri risultati in forma di rich snippet. E’ possibile che lo faccia per alcune query e per altre no, o che non lo faccia mai per il vostro sito. In ogni caso, l’utilizzo di tali tag non sembra (per ora) avere degli effetti diretti sul ranking delle pagine, anche se si verificasse che il CTR è uno delle migialia di fattori che incidono sul posizionamento (io mi resisto a credere che non lo sia) i siti che godono di questa forma di display nelle SERP sarebbero senza dubbio avvantaggiati.

A presto!

Alba

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