Ma che bella calligrafia!
Ieri sono andata come ogni lunedì sera al mio corso di scrittura creativa. Come al solito sono arrivata un po’ in ritardo e in aula ho trovato un nuovo professore che meticolosamente aveva già scritto alla lavagna il programma della serata. Nonostante la miopia e la lavagna lontana, non ho potuto fare a meno di notare che i caratteri usati erano molto particolari, e attiravano l’attenzione più di quanto potesse fare una calligrafia più scontata.
Nel corso della lezione il prof ha approfondito, a più riprese, il discorso sull’uso di caratteri particolari, e nell’analisi di un testo letterario che abbiamo effettuato si è soffermato anche sul font scelto. Senza dilungarsi sulla lezione di ieri (un po’ tediosa in verità), devo dire che il discorso del prof mi ha fatto pensare a quanto anche la forma, insieme al contenuto, sia importante nel mondo del web, anche per quanto concerne quegli aspetti che possono sembrare secondari, ma che non lo sono affatto, come appunto la scelta del font.
Dopo la morte di Steve Jobs, se non lo avevate già fatto prima, vi sarà sicuramente capitato di riascoltare il famoso discorso tenuto dal guru della Apple ai laureati di Stanford, e vi ricorderete dunque che una parte del discorso riguardava proprio l’importanza assunta da dei bei caratteri e dalla calligrafia. Si tratta della prima parte del discorso, quella a proposito dell’unire i puntini, in cui Jobs raccontava di quando decise di abbandonare gli studi e cominciò a frequentare dei corsi non facenti parte di quello che avrebbe dovuto essere il suo piano di studi. Tra questi c’era anche un corso di calligrafia, un’attività che all’epoca gli pareva essere splendidamente inutile ma che invece poi si rivelò fondamentale, a suo dire, nella progettazione del primo computer Machintosh, caratterizzato appunto anche da caratteri belli e proporzionati.
I font, la grafica e la forma in generale sono dunque importanti, nel web, e anche di questo bisognerebbe tener conto quando si scrive. Purtroppo non sempre è possibile, quando si scrive e si pubblica in siti di comunicati stampa o di article marketing, scegliere il font per il proprio articolo, e bisogna accettare quello che ci viene “imposto”. Nei casi in cui ci sia data la possibilità di scegliere, però, è sempre consigliabile soffermarsi sulla scelta della dimensione e del tipo di carattere, perché anche il contenuto più interessante del mondo potrebbe rischiare di passare inosservato se scritto con un font sbagliato, che non invita alla lettura e che anzi fa allontanare il lettore dalla pagina. Io solitamente uso caratteri come il verdana o l’arial, che in effetti sono più facili da leggere rispetto al times new roman, per esempio, ma a seconda del tipo di testo che si scrive (più o meno formale, più o meno scientifico, più o meno poetico) si possono scegliere i font più adatti. Perché se la sostanza è fondamentale, l’attenzione alla forma è pure necessaria!