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Guest post – parola d’ordine: qualità

Il guest post, ossia la pratica per cui un blogger o un web writer fa qualche “ospitata” (passatemi il termini televisivo) in blog appartenenti ad altri, può essere un’attività interessante e fruttuosa, ma che deve essere fatta con criterio!

consigli guest post

L’utilità dei guest post si misura su vari livelli: a livello di miglioramento della propria immagine in rete, di instaurazione di rapporti e collaborazioni con altri blogger o web writer, e di promozione di siti web tramite inserimento di link.

Quando si decide di dedicarsi alla scrittura di guest post, la parola d’ordine è QUALITA’. Qualità sia per quanto riguarda i contenuti che scriviamo (voi pubblichereste sul vostro blog un contenuto scritto da qualcun altro se non fosse di buona qualità, o se fosse scopiazzato da qualche altro sito?), sia per quanto riguarda il blog cui chiediamo ospitalità. Dedicare tempo e fatica alla scrittura di un buon articolo per poi pubblicarlo in un blog poco aggiornato, poco chiaro e poco seguito equivarrebbe a gettare perle ai porci! Nel migliore dei casi, il nostro post non verrebbe visto da nessuno; nel peggiore, la nostra pubblicazione sarebbe associata ad un “contenitore” di scarso valore.

Non è facile (e posso parlare per esperienza diretta) trovare, in tempi brevi, dei blog autorevoli e che permettano di pubblicare contenuti propri, soprattutto quando si cercano blog su argomenti ostici. E allo stesso modo, quando si devono affrontare degli argomenti molto tecnici o settoriali, è importante sforzarsi ancora più del solito per offrire a chi ci ospita dei contenuti non solo originali e univoci (condizione essenziale, è superfluo dirlo), ma che siano in grado di aggiungere qualcosa in più a quanto già detto sul blog.

Per quanto riguarda invece la qualità dei blog in cui pubblichiamo, ci sono alcune variabili che possiamo tenere in considerazione – come suggerito da Seomoz – per verificare se il contenitore che abbiamo scelto per il nostro blog è davvero valido: il blog deve essere autorevole (lo è se è curato da una persona o da un marchio riconosciuto, se viene citato come fonte autorevole, se presenta una linea editoriale chiara, o se contiene delle informazioni di contatto), dare l’impressione di essere “vivo” (quindi essere presente anche sui social network, e presentare contenuti pubblicati con regolarità anche da parte dello staff, e non solo contributi esterni), e apparire interessante e coerente dal punto di vista del lettore.

Diffidare invece dai blog che sembrano accettare ogni tipo di contributo esterno, senza fare particolari distingua, o che non siano stati aggiornati di recente. Anche quelli che permettono di pubblicare articoli semplicemente compilando un form (quindi senza contattare l’amministratore) potrebbero far scattare un campanello d’allarme nella nostra testa (anche se non sono da scartare a priori), così come quelli in cui sono pubblicati articoli molto brevi, ma ricchi di link.

Prima di valutare queste e altre variabili e fare le scremature del caso, i blog bisogna trovarli: per questo esistono alcuni strumenti che ci possono aiutare in questa prima fase di guest post, come Open Site Explorer (a pagamento). Un lavoro comunque non proprio immediato e che dovrebbe essere svolto in modo scrupoloso e attento … ma mai come in questo caso è lecito dire che chi ben comincia è a metà dell’opera!

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