Cosa fare per evitare l’effetto boomerang degli UGC

Ve lo ricordate l’errore che fece Ikea l’anno scorso con la sua idea condivisa di SpazioCambiamento sul web?….No? Beh, poco male perché di marketing fail le aziende continuano a farne spesso e volentieri.
Per esempio un caso recente che ha creato scalpore in queste ultime settimane, riguarda la campagna del brand Cynar. L’azienda del famoso amaro ha lanciato una campagna intitolata “Contro i finali pesanti”, che dava la possibilità a tutti i suoi fan di cambiare liberamente i finali dei film’amari’ e di postarli online. Un’idea originale che però ha dato adito ad insulti, bestemmie ed allusioni non troppo velate ai competitor. La campagna è stata chiusa in men che non si dica e ha provocato un gran rumore. Questo insieme a molti altri marketing epic fail, dovrebbe essere un monito per le altre aziende per prevenire l’anarchia quando si parla di UGC.
Per chi non lo sapesse, UGC è l’acronimo di User Generated Content ed include tutti quei contenuti che il pubblico o gli utenti in generale postano attraverso i più diversi dispositivi tecnologici. Gli UGC danno la possibilità a chiunque di postare, esprimere, condividere la propria idea online coinvolgendo post sui social network, foto, video, blog o siti wiki.
L’avvicinamento della community al brand aziendale è di primaria importanza e gli UGC permettono la democratizzazione dei contenuti 🙂 oltre che essere ben voluti anche da google.
In ottica aziendale questa è considerata come una strategia innovativa che permette agli utenti di esprimere la propria opinione, creare post unici e quindi apportare valore aggiunto alla brand reputation aziendale. Dall’altra parte però i contenuti generati dagli utenti se non ‘moderati’ possono anche diventare un’arma a doppio taglio.
La moderazione è uno degli strumenti base per la gestione degli UGC per evitare fail epocali; quindi rendere pubblico il contenuto solo dopo una moderazione delegata ad una persona che monitori la campagna è caldamente consigliabile. Altrimenti, se non vogliamo rinunciare alla veridicità della pubblicazione in tempo reale, un’alternativa è la post moderazione. Oppure, c’è anche la possibilità di stabilire e fare leggere agli utenti un regolamento, di impostare dei filtri per evitare la pubblicazione di parole scurrili, o ancora richiedere il login sociale per la pubblicazione, un escamotage che non escluderà i post negativi, ma almeno il rischio che una persona reale pubblichi infamie associate alla propria immagine risulterà minore.
Capita molto spesso che il pubblico posti contenuti o commenti non in linea con la discussione in corso o negativi, ma sono rischi che adottando questo tipo di strategia bisogna mettere in preventivo e calcolare in anticipo per poi poter intervenire al meglio.
…E in ogni caso accettare anche le critiche è un modo per migliorare e lavorare su se stessi sia come azienda sia come persona!!! 🙂