Alto TTFB: la malattia che danneggia il tuo posizionamento organico

Ho un problema. Lo ammetto. Come tanti SEO, soffro di una malattia sconosciuta dalla maggioranza della popolazione, socialmente sottovalutata, che colleghi sistemisti e clienti preferiscono pretendere non esista. Lo ammetto, soffro di alto TTFB.
Eh sì, perché un’importante percentuale delle pagine in giro sul web registrano un TTFB, Time To First Byte, troppo alto, che influenza negativamente i loro posizionamenti sui motori di ricerca. Il TTFB misura quanto tempo impiegano una rete e webserver a inviare il primo byte di un sito al browser che effettua una richiesta http (che vuole quindi visualizzare il contenuto di tale sito).
Da un tempo a questa parte è aumentata la consapevolezza sull’importanza di ottimizzare la struttura e contenuti del sito per fare sì che utenti e motori di ricerca possano usufruire della nostra presenza web in maniera veloce. Il problema si pone però quando non è il sito in sé a richiedere un tempo troppo lungo per la lettura (lì i medici SEO possiamo operare facilmente), ma è il webserver a rallentare l’invio di informazioni.
Su Moz.com è apparso recentemente uno studio che dimostra una correlazione negativa tra il TTFB e il ranking di un sito sui motori di ricerca. Questo significa che siti con un elevato Time To First Byte tendono ad avere posizionamenti inferiori rispetto a siti con TTFB di minor durata, che controllando per tutto il resto di variabili, raggiungono migliori posizioni sui risultati organici dei motori di ricerca.

Ma allora… devo limitare le dimensioni del mio sito?
No, per due motivi:
- Come abbiamo visto, qui non si tratta del tempo che il tuo sito impiega a caricare delle immagini o video all’interno delle pagine, ma della velocità con cui la tua infrastruttura di rete e webserver riescono a inviare il primo dei byte che conformano il tuo sito al navigatore. Tutto quello che va dietro a questo primo byte, che possono essere centinaia di video in HD, non fa parte del TTFB.
- Lo stesso studio pubblicato su Moz ha evidenziato qualcosa che già si sapeva da qualche tempo: siti di grandi dimensioni tendono ad avere migliori posizionamenti che siti di piccole dimensioni. Questo ovviamente dipende da vari fattori: un sito con molte pagine di contenuto interessante, ricco di immagini e video (SEO-ottimizzati), con un grande volume di informazioni che probabilmente ricevono link da più fonti, si posizionerà meglio, in generale, che un piccolo sito vetrina di 5 pagine con solo poco contenuto testuale e immagini di bassa qualità, per quanto veloce nelle risposte alle richieste http.Il grafico sotto evidenzia la relazione negativa tra la media di bytes scaricati (dimensioni del sito) e le posizioni sui motori di ricerca per la mostra di siti analizzati nello studio.
Bytes del sito (dimensioni) vs. Posizioni nei risultati organici. Fonte: Moz.com
Quindi, cosa devo fare per ridurre il TTFB?
Per ridurre il tempo di ricezione del primo byte del tuo sito, probabilmente avrai bisogno del supporto di chi ti ha realizzato o ti gestisce il sito. Chiedi informazioni sulla velocità di risposta del server sul quale si trova il tuo sito, sull’ottimizzazione del database se ne hai uno e sulla possibilità di ridurre il carico di lavoro del tuo server attraverso una CDN (Content Delivery Network) che si appoggi su più macchine per fornire i tuoi contenuti.
Ecco due tool per misurare il TTFB:
Ogni progetto SEO è diverso, così come la disponibilità e possibilità di ogni webmaster a realizzare dei cambiamenti sulle infrastrutture back end. Questo fa sì che a volte questi aspetti siano risolvibili in tempi brevi e che altre volte invece si rimanga condizionati da webserver poco performanti.
La prossima volta che creerai un sito o dovrai valutare dei provider, quindi, valuta le loro caratteristiche e velocità, pensa a noi, poveri SEO affetti da alto TTFB, ma sopratutto pensa al bene che farai al tuo sito!
Alba