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Quanti di voi ricordano il film Tutta la vita davanti?” con protagonista Sabrina Ferilli che interpretava la direttrice di un call center dove l’invidia e l’alienazione facevano da padrone, dove volutamente venivano evidenziate frustrazioni e paura di fallimento attraverso atteggiamenti dispotici e prepotenti.

Io ricordo di aver visto qualche anno fa quel film e di essere rimasta particolarmente colpita da come la figura di addetta al call center sia stata rappresentata come colei che alla fine in preda all’ansia da “prestazione”, si vede costretta a vendere un prodotto con qualche raggiro e spesso parole poco vicine alla verità, ma convincenti, pur di riuscire a portare a casa un appuntamento, un possibile guadagno, un’ idea di sopravvivenza in una società difficile da vivere, dove anche se laureato fatichi a trovare un lavoro con mansioni vicine almeno un po’ a quello che sognavi quando stavi sui libri ore ed ore, pensando a quanto utile sarebbe stata la tua laurea, la tua specializzazione.

Una visione distorta di un lavoro al quale invece bisognerebbe togliere l’immagine di “campo di concentramento” e dove invece vige la normalità con ritmi più o meno pesanti, con soddisfazioni e malumori, dove esiste la collaborazione e il sostegno da parte dei colleghi, dove ci si parla, e non solo con le cuffie, dove ci si confronta e consiglia, come in qualsiasi altro posto di lavoro.

call smile center

Credo che questo mestiere sia spesso sottovalutato, deprezzato, non compreso per l’effettiva utilità che porta invece all’interno di un’azienda.
Mi chiedo se esiste ancora la voglia di ascoltare, fidarsi, credere o siamo ormai saturi dall’ascolto di tante proposte telefoniche fatte senza sentimento?
Si perché ci vuole sentimento per fare questo lavoro, perché ogni giorno bisogna trovare sé stessi dentro alle parole che si pronunciano, perché devo credere prima io a ciò che dico, a ciò che propongo.

Per questo motivo è giusto che ogni persona che svolge un simile mestiere utilizzi un suo modo di parlare, un suo tono, una sua personalità, perché i “grazie signorina “ non sono illusioni, sono parole importanti, molto importanti, sono il successo del tuo lavoro e se ami ciò che fai ne ricevi molti e ti riempiono il cuore.

E’ un lavoro che richiede impegno e continua formazione, ma soprattutto creatività, chi è creativo riesce a trovare soluzioni, a mettere da parte i propri radicati modi di pensare e a prenderne invece in considerazione di nuovi, innovativi, più stimolanti, trasmettere entusiasmo ed accrescere la curiosità in chi è dall’altra parte del telefono.
Quindi cari amici del call center, sorridete al telefono, lo si sente, ma soprattutto siate orgogliosi del vostro lavoro!

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