“Perché i clienti non aprono le email che invio?”
Sara Ceo di un’importante azienda veneta ci ha posto questa domanda.
Se sfruttato a dovere, l’e-mail marketing porta ad ottimi KPI. Alcuni errori elementari, però, conducono i clienti a scappare a gambe levate dalle newsletter delle aziende: vediamo insieme alcuni esempi di attività o pratiche da evitare che noi per primi abbiamo utilizzato con Sara e la sua problematica.
Le parole sono importanti (e anche la punteggiatura).
Mai e poi mai scrivere e-mail che sembrano spam: queste sono la morte dell’interazione con l’azienda che le spedisce. Ad esempio, utilizzare in modo estremo i punti esclamativi e il caps lock indica un atteggiamento aggressivo: ricorda che stai scrivendo una e-mail per fidelizzare il cliente, non per minacciarlo!
Mobile First, anche per le e-mail.
Inviare una newsletter che risulta illeggibile da mobile è un suicidio. Perché? Se pensi che le aperture da mobile oggi rappresentano il 58% del totale forse ti è chiaro il motivo.
L’oggetto della mail, questo sconosciuto
Ti impegni tantissimo a scrivere un testo meraviglioso per la tua e-mail e poi trascuri di curare l’oggetto, finendo per rovinare tutto. Tiene sempre a mente che l’oggetto della mail è la prima cosa che una persona vede quando riceve il tuo messaggio, ed è l’anticipazione di quello che ci sarà scritto al suo interno!
Cerca di essere stimolante, invoglia il destinatario ad aprire il tuo messaggio: evita toni di voce da venditore aggressivo e frasi troppo lunghe.
La caccia al tesoro per la disiscrizione
Cerca di rendere ben visibile il link per la cancellazione alla newsletter: non tenere in ostaggio un utente se non vuole ricevere più le tue e-mail! Ricorda che l’utente può anche segnalarti come spam, se non trova il link che lo porta alla pagina di disiscrizione. Vale veramente la pena di rischiare così tanto?
Troppe e-mail (o troppo poche)
In medio stat virtus: la lingua latina ci viene in soccorso per ricordarci che l’equilibrio e il compromesso sono sempre graditi. Cerca di non bombardare i clienti con decine di email al mese e, al contrario, evita di inviare 2 newsletter all’anno: non sono strategie che funzionano!
Segmenta
Se il tuo pubblico è composto da una clientela eterogenea (ad esempio, nel caso tu gestisca un e-commerce) non fare l’errore di inviare newsletter uniche a tutti gli iscritti. Devi segmentare il pubblico, inviando comunicazioni ad hoc per ogni gruppo. Dividi per genere, età, interessi o affinità di acquisto: insomma, la newsletter non è una taglia unica!
Prima di inviare, testa
Un altro errore comune quando si inviano newsletter è dovuto alla fretta e alla superficialità per le quali si finisce sempre per non effettuare i test di invio. Tutti i maggiori tool per l’e-mail marketing hanno questa funzione di test! Prima di inviare il messaggio a centinaia o migliaia di persone, manda un test sulla tua casella di posta o a quella di un collega. Verifica attentamente che non ci siano errori e che tutti i dettagli siano curati!
Allora, Sara commetteva tutti questi errori, dopo un’attenta analisi e valutazione siamo riusciti a sistemare il problema alzando l’indice di apertura delle email del 52% in un solo mese di attività.
Quanti di questi errori, invece, hai commesso tu inviando newsletter ai tuoi clienti? Se vuoi un servizio di e-mail marketing che funzioni davvero e che porti a risultati tangibili, contatta il nostro team di esperti !