Il web per il sociale
Il web è sicuramente un potente mezzo di comunicazione, un mezzo che si sta dimostrando sempre più attento anche al settore del sociale.
Il lancio di Google Grants, programma offerto da Google alle organizzazioni senza fini di lucro per permettere loro di farsi pubblicità Adwords in modo completamente gratuito, è solo uno degli esempi che dimostrano come internet possa davvero prestarsi ad essere utilizzato per fini più che nobili. Grazie a questo servizio, quando l’utente di google effettua una ricerca digitando delle parole chiave collegate al settore in cui opera l’associazione no profit, l’annuncio Adwords dell’associazione stessa compare nella sezione dei link sponsorizzati, dando quindi una notevole visibilità al sito dell’associazione in questione e aiutandola a farsi conoscere e a pubblicizzare, in modo del tutto gratuito, le proprie attività. Una notevole opportunità per farsi trovare nel mare magnum del web.
L’utilità di Internet nel campo del sociale, però, non è data solo da questi programmi particolari, ma anche dalla natura stessa del web, che per definizione è una rete che permette lo scambio libero di idee ed informazioni dando un’ampia libertà di espressione. Non è dunque un caso che in molti, l’anno scorso, abbiano chiesto la candidatura della rete al premio Nobel per la pace, e non è un caso che l’Onu stessa si sia di recente espressa con toni lusinghieri nei confronti di internet, definendolo come uno strumento indispensabile per i diritti umani.
Pochi giorni fa l’Organizzazione delle Nazione Unite ha pubblicato uno studio sull’impatto che le connessioni online stanno avendo sullo sviluppo economico, sociale e civile dei vari paesi, e da tale studio emerge chiaramente il giudizio dell’Onu nei confronti della rete, che viene descritta testualmente come un mezzo che ha contribuito all’esercizio del “diritto alla libertà di opinione e di espressione”. L’accesso alla rete da parte dei cittadini di qualsiasi stato dovrebbe essere una priorità per ogni singolo paese, e bloccare l’accesso ad internet equivarrebbe, secondo l’Onu, a violare la convenzione internazionale sui diritti civili e politici: un messaggio chiaro a quegli stati nei quali la rete viene bloccata per tarpare le ali alle proteste politiche, e a quei governanti che giustificano la censura di alcune informazioni con la scusa della privacy, della tutela del diritto d’autore e così via.
Internet, insomma, non è solo uno mezzo di comunicazione, ma è anche espressione di libertà e come tale dovrebbe essere un diritto, di tutti.
Francesca Tessarollo